mercoledì 2 maggio 2012

Paolo e Alice - da "Le ricette della strega"


Paolo e Alice

- Mamma, guarda…
  Mamma?    
- Uff, quanto traffico,  ma guarda questo dove va… Cosa c’è Alice?
- Mamma, una strega…
- Già, una strega…Una strega?
  Da quando in qua credi alle  streghe? Harry Potter, gli gnomi, come si chiamano…Ma le streghe, quando mai?
- Ho visto una strega.
- E non lasciare ditate sui vetri...
Alice stava con il naso schiacciato contro il finestrino e continuava insistente:
- Ti dico che è proprio una strega.
- Mamma, che fai, stai a sentire le sciocchezze di Alice.- sbuffò Paolo. -  Non distrarti, che siamo in ritardo, come al solito…
- Ok. Ora supero questo cretino…
- Oggi c’è pure il compito di matematica la prima ora…
- Dai, non fare il noioso, siamo quasi arrivati.
- La prof starà già distribuendo i compiti.
- Ma che ti importa! Se non mi preoccupo io! Sei così bravo che fai tutto, e tutto giusto, in mezz’ora!
Paolo tacque mordendosi la lingua, che la mamma oltre a  non essere mai puntuale guidava da  cani, e non voleva distrarla oltre.
-Alice, che fai, piangi? Perché amore mio?
Ora anche Paolo osservava attento, turbato dalla figura nera che avanzava lentamente sul marciapiede.
- Guarda!
- Ma che cos’avete stamattina, lasciatemi, guidare…- Si girò spazientita, la mamma. E si zittì all’improvviso.

Eccola.
La riconosco.
E’ lei.
Tanti anni sono passati da quel pomeriggio d’estate.
Erano le due, e stavo nel lettone di mia madre,
la loro  nonna,
che mi obbligava a fare il pisolino,
quando una vecchia mendicante si è fermata al cancello
della casa di campagna.
Mia madre è scesa,
inquieta più del dovuto,
le ha detto poche parole gesticolando,
e la vecchia se ne è andata.
La mamma è tornata da me e mi ha sussurrato:
Chiudi gli occhi piccina, dormi.
Era la strega cattiva, ma se ne è andata, dormi tranquilla.
E io mi sono nascosta sotto le coperte,
convinta che quella vecchiaccia fosse proprio lo strega.
Mi sono addormentata, tremante
mentre mia madre mi rassicurava dicendo
che la strega non sarebbe tornata.

E sai che ti dico ora?
E’ lei.
Sì, proprio lei.