domenica 20 gennaio 2013

L'importanza della razza



Io sono Luna, un cane di razza, e sono una fiera sostenitrice dell’importanza della razza. Il mondo è di tutti ma non per tutti. Io, Luna, sto con tutti i cani, gioco con tutti, li annuso in passeggiata, degno tutti delle mie attenzioni. Sono simpatica. Ma ho la chiara consapevolezza che molti non mi somigliano, sono distanti mille miglia… Io sono innanzitutto aristocratica. Bella, snella il giusto e muscolosa il giusto, pelo nero lucido tendente naturalmente al blu, occhi marroni, diciamo di un colore ordinario, ma sempre straordinariamente attenti. Ho le zampine bianche, come calzine di dimensioni irregolari, se vogliamo trovare un difetto, già che la perfezione rende antipatici.  “Taglia medio grande” c’è scritto nel mio libretto, alla voce razza.. La mia padrona è ovviamente anche lei di razza, taglia medio grande, la stessa. Certo, mi ha generato lei... Però non ci somigliamo  proprio in tutto: lei non ha le calzine bianche, e poi è troppo emotiva.
A volte si concede a inconcludenti discussioni con le amiche, ai giardini.  Ci sono stra queste delle sostenitrici di valori umani, per cui tutti i cani hanno gli stessi diritti…  Quando le chiacchiere prendono questa piega non posso ribattere se non abbaiando, e se nessuno mi dà retta me ne vado con un chissenefrega a inseguire Yumi.  
La mia padrona è non solo sensibile, è…  condizionabile direi. Dovevo prevedere questa bella sorpresa…

Mi ha portato una mattina in campagna, alle porte della grande città. E’ entrata nella cascina piena di cani- un gran abbaiare- lasciandomi in macchina, e si è ripresentata mezz’ora dopo con Lussi. Una cagnolina piccola e magra, all’apparenza anzionotta e malmessa, che uggiolava continuamente e tremava, con un maglioncino infeltrito, raba da orfanotrofio. Perché quello ERA l’orfanotrofio, il luogo dei cani abbandonati – abbandonat poveri soli anziani malati - come nei romanzi dell’ottocento.
Io di queste miserie non avrei voluto sapere, poteva ben andarci lei la sola. Ma poi ho capito! Voleva portarsela a casa – a casa nostra, a casa mia! – e voleva sincerarsi che saremmo andate d’accordo. A volte non la capisco, la padrona; saremo ben della stessa razza, ma ci dev’essere qualche gene impazzito!
Il cane dell’orfanotrofio non mi dava grossi problemi. Riconosceva la mia superiorità. Io mangiavo per prima, escivo per prima per la passeggiata, dormivo sul letto (lei no). In passeggiata tutti dicevano “bella Luna”, e lei se ne stava da parte e non se ne aveva a male, abituata com’era alla vita dell’orfanotrofio. In fondo era un cane facile…  comunque questa storia non mi andava giù. 

Volevo restituire Lussy alla sua vecchia padrona – ne avrà ben avuta una - e liberarmene. Ma non immaginavo di vedere quel che ho visto.
Andiamo per ordine. Ho annusato con attenzione il cappottino liso che Lussi ha portato dall’orfanotrofio, che ho trovato abbandonato a terra sul terrazzo. Rosmarino, erba medica, malboro light, chanel.  Ci ho studiato un po’, questo misto inusuale mi ricordva qualcosa. Ho identificato il luogo! Vicino all’uscita dell’autostrada, una villetta a schiera con due grosse piante di rosmarino ai lati dell’ngresso. Conoscevo posto e i suoi odori perche la padrona aveva sostato una volta sullo spiazzo antistante alla casa per rispondere al cellulare. Ho una grande memoria per gli odori. Ora si trattava solo di aspettare il momento opportuno.  E una sera in cui la padrona è andata a letto presto, lasciando aperta la porta finestra… via! Non è stata impresa difficile. Ho seguito le indicazioni per l’autostrada, correndo a ritmo regolare. Amo correre. Tenendimi ai bordi della strada per non dare nell’occhio, sono scivolata veloce lungo le case della periferia, senza dar  retta ai cani che mi chiamavano dai giardini, e ho percorso il grande ponte sul fiume,  poi ho fatto la rotonda, e ho preso la strada provinciale costeggiata dalle villette. Ed ecco i cespugli di rosmarino.
Mi sono appostata fuori dal portoncino, protetta dal buio e dalle rose.  E ho visto la donna, quella che doveva essere in passato la padrona di Lussi. Una tipo sul genere Crudelia Demon, coi capelli  tinti di nero corvino, e una pelliccia di cani selvatici, o forse volpi, appoggiata sulle spalle,  e pantofole ai piedi, uscita per una sigaretta veloce. E vicino a lei saltellava un minuscolo barboncino bianco, con un fiocchetto rosa sulla testa, un affarino lezioso, vanesio e azzimato – non so cosa vuol dire azzimato, ma penso che lo fosse -. Dio mio! Quell’insulso peluche  aveva preso il posto della vecchia Lussi!
Io sono un cane di razza, cioè dei migliori. Cioè un cane con dei valori. Ci soleva una lezione, la strega non poteva passarla liscia!  Avrei potuto azzannarla ad una gamba, e fuggire… Certo, lo so,  la vendetta non è cosa nobile, non è adatta al mio rango. Ma un un mezzo idoneo a esprimere il mio disprezzo ce l’avevo… Questione di un attimo… Quando ho visto il bordo della pelliccia appiattirsi e perdere la sua mordidezza, e penzolare come un moccio per pavimenti, e le ciabatte inzupparsi e cambiare colore, e il rivolo fumante attraversare la terra battuta… mi è sembrata la pipì meglio spesa  della mia vita. Una pipì abbondante. La tenevo in serbo dal mattino, all’insegna del non si sa mai.
Quando Crudelia si è resa conto della provenienza del calore umido alla gamba, mettendosi ad imprecare in modo assai poco signorile, ero già sulla strada di casa, pensierosa e anche un po’ triste.  
- Povera Lussy! Povera piccola cozza! Non la amerò, ma la sopporterò con tutta la pazienza e la tolleranza che si confà alla nobiltà d’animo di un cane di razza “taglia medio grande”. - Non correvo, marciavo  con il passo solenne di un cane che sapeva di aver portato a termine una missione importante, testa alta e schiena ben dritta. Cercavo di mettere ordine nelle idee: era di razza la cagnolina bianca? Sì, certo, una barboncina toy. E la strega con i cani morti, si vedeva che si considerava… altolocata, come dire… aristocratica. Doveva essere ricca, i cani morti sono molto cari. Ma il veterinario  per Lussi non lo pagava. Ricca, nobile, di razza. Però non sa l’inglese… Quella frase… il mondo è di tutti ma non per tutti... che vorrà dire, non ho mica capito… Pensieri disordinati… Lussi non sarà mica salita sul letto approfittando della mia assenza? Devo sbrigarmi...  Lussi aveva una medaglietta rosa… perché mai Lussi aveva una medaglietta rosa uguale identica alla mia?

Nessun commento:

Posta un commento