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lunedì 26 giugno 2023
sabato 24 giugno 2023
Ossa rotte
sabato 10 giugno 2023
Matrigne
La correzione delle fiabe sembrava un lavoro da poco, ma le cose si fanno ora complicate. Il mondo delle fiabe è fatto di valori confusi e contradditori.
Abbiamo visto mamme che mandano i propri piccoli allo sbaraglio
in boschi infestati dai lupi, realtà che passa inosservata anche perché i boschi
non abbondano. Pensiamo ora alle
matrigne. Una madre non biologica è una matrigna, e già il nome la dice tutta…
E matrigna si abbina di solito all’aggettivo – peraltro superfluo - cattiva. Non ci sono matrigne buone. La
matrigna di Cenerentola la sfrutta e la umilia, e la tiene con sé solo per
compiacere un marito ricco. La regina di Biancaneve difende il proprio primato
in fatto di bellezza e potere. Ma non meriterebbe migliore considerazione una
donna che si fa carico, per un bambino biologicamente non suo, di
pannolini sporchi, nasi moccolosi, pappe sputacchiate, e in seguito estenuanti
crisi adolescenziali… perché dev’essere “matrigna”, “matrigna cattiva”? Ci può essere qualche attenuante per lo
scrittore: nelle fiabe servono emozioni forti, servono cattivi che siano
veramente cattivi… l’ordinarietà della vita di tutti i giorni non interessa a
nessuno.
Le fiabe sono antifemministe. Non si salvano neppure le
fanciulle vittime di ingiustizie, in quanto incapaci di sbrogliarsela da sole…
in attesa del principe azzurro. Si salva qualche fata, ma per effetto della
magia e non di virtù proprie. Ma i maschi violenti e guerrafondai, dove sono
nelle fiabe?
Sarà dura correggere tutte le fiabe, bisognerà scriverne di
nuove. Un lavoraccio. E mi devo sbrigare, perché questa avversione alle madri
non biologiche sta prendendo piede.
giovedì 8 giugno 2023
Mamme cattive
Mamme cattive
La mia attività di revisione delle fiabe si fa difficile,
ponendo quesiti etici di difficile soluzione. Cappuccetto Rosso e Hansel e
Gretel mi mettono in difficoltà…
Le fiabe sono piene zeppe di mamme cattive, e nessuno se ne
è mai preoccupato. Questo è scandaloso, bisogna porre rimedio. La mamma di
cappuccetto rosso ha mandato la bambina nel bosco, infestato da lupi e uomini
armati… Nessuno ci ha fatto caso, nessuno ha condannato il suo comportamento in
un tempo in cui si fanno processi mediatici su tutto… e in più si è diffusa la
convinzione che sia normale e giusto mandare bambini soli nel bosco…e i bambini
stessi accettano questa pratica senza ribellarsi, e continuano a frequentare i
boschi.
E Hansel e Gretel, che dire? La mamma abbandona i bambini
nel bosco, non avendo niente da dargli da mangiare… E non poteva rubare un
pollo, o delle patate in un orto? Meglio rubare che far morire un bambino, in
una fiaba sarà pur lecito! Beh, c’era anche il padre: ma la responsabilità e
l’accudimento sono materni, il papà delega… per questo è meno colpevole o più
colpevole? Comunque… questa famiglia è la più disfunzionale del mondo delle
fiabe. Però i genitori non appaiono come cattivi… l’infelicità e i lamenti
lavano le colpe. Cattiva è la strega. E perché? La strega vuole mangiare i
bambini: ma è una strega, che altro deve fare? E’ nella sua natura… Conoscete
un lupo vegetariano? Possiamo essere indulgenti nei confronti dell’orso, che
aggredisce perché segue la sua natura, ma non nei confronti della strega. La
strega è utile e educativa: la sua cattiveria è lineare, pulita, non crea dubbi
interpretativi, non mette in confusione un bambino, mentre le mamme cattive
danno da mangiare a milioni di psicanalisti.