venerdì 21 ottobre 2016

Diversi

Uscivano ogni mattina con la tavoletta da surf. Rientravano per le 12.
Oggi c’è stato un temporale improvviso. Sono rientrati tutti, tranne uno.
Il tempo è cambiato repentinamente, nessuno si senta in colpa.

Il ragazzo stava sulla poltrona di finta pelle e mangiava patatine bevendo coca cola. Glieli aveva portati lo zio della ragazza insistendo per comprargli altro. Ma lui voleva solo patatine, era una vita che non ne mangiava. Una mano unta pescava nel sacchetto, e l’altra stringeva la mano della ragazzina .
Sapeva perchè questo gesto la rassicurava. Conosceva bene la paura per le onde alte. Lui le parlava e la consolava e la tranquillizzava. In verità non le parlava, no, pensava, ma sapeva che lei lo sentiva. E infatti migliorava di ora in ora. E infatti i medici e i genitori di lei lo lasciavano stare lì, anche se non si poteva, perchè sentivano che lei stava meglio. 
L’aveva salvata. L’aveva trovata sulla spiaggia e si era messo a urlare. Le aveva girato il viso da una parte, come aveva visto fare mille volte. Nient’altro. 
Lui non aveva voglia di tornare al centro di accoglienza, gli andava di aiutare una come lui, la ragazzina bionda vittima del mare, e di mangiare patatine.

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