Abbiamo diviso un po’ di vita
Nell’estate del 2013
Come fosse oggi.
Abbiamo diviso i caffè, quando non avevamo più monetine,
pizza della panetteria e caramelle, quando veniva mia figlia
a portarle,
abbiamo parlato del nulla,
e riso, abbiamo riso tanto.
Sì spesso ridevamo
in ospedale e poi in clinica.
Io veramente non mi ricordo di te in ospedale,
ero troppo rintronata.
Mi hai detto che una
volta avevo cercato di coricarmi nel tuo letto...
- Sicuramente ti eri sbagliata, dormivi in piedi...
- Scemo, puoi essere mio figlio... potevi.
In clinica poi parlavamo tanto, del nulla, anche con gli
altri,
ma io e te eravamo amici, qualcosa ci legava.
Non abbiamo mai parlato del perchè eravamo lì,
fa male,
e poi non si usa.
E poi non serve.
Siamo andati un
giorno a messa,
abbiamo aspettato per giorni quel momento.
Come vestirci? Avevamo solo pigiami.
Comunque siamo andati.
E hai cantato.
Cantavi così bene,
con voce da tenore.
Cantavi e non cercavi il consenso,
eri serio e concentrato,
Pensavo che ti avrebbe salvato quel canto.
Ma non ti ha aiutato quel dio.
Ti ho visto diverse volte dopo il ricovero,
ingrossato e gonfio,
due parole, come stai...
stavamo male, e ognuno si teneva il suo male.
La mia amicizia poteva tornare quella di allora, ma non ho
fatto niente.
In verità avevi tanti amici, a cui manchi, ma non hanno
vissuto il nostro tarlo.
Potevo fermarti, parlarti,
parlare e ridere, dire la
focaccia non la mangio tutta, avanza, tieni. Ma non l’ho fatto. Penso a
tutte le telefonate non fatte, e vado a cercare l’agendina di due anni fa. E
penso a tutte le telefonate non ricevute. Ma a qualche telefonata non fatta
posso rimediare. Comincerò dalla signora che aveva paura di fare la doccia. Ti
ricordi come la prendevamo in giro? Domani la chiamo. La ragazza carina che
diceva di fare sesso a pagamento, te la ricordi? Faceva poi la cameriera. Mi ha
passato un sacco di ricette di cucina.
Ho provato a cercarla, ma ha cambiato numero di cell. E’ quella che è scappata
dalla clinica dopo che sono tornata a casa, si trovava bene solo con me.
Tu stai bene, lo so, non c’è
bisogno di parlare.
Niente baci, non era nelle nostre abitudini. Un pezzo di
pizza, quella di sandroni, ti va?
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