mercoledì 25 marzo 2020

Vigilia


  • Marco, cosa combini? Metti tutto sottosopra...
  • Cerco lo strofinaccio rosso, quello con i disegni di natale. Eccolo...
  • Ehi, giovanotto, ora rimetti a posto!
Non c'erano speranze di riavere la casa in ordine. Costruzioni, giochi di società, pupazzi, cartoni colorati ovunque... Scatoloni disegnati e ritagliati erano diventati transformer. Una decina di confezioni di pasta erano state sacrificate alla costruzione di un paese: casette e palazzi, la chiesa con il campanile. La pasta era stata trasferita in sacchetti di plastica, ammucchiati in un angolo della cucina.
Tutti espedienti per impegnare il tempo, che non servivano per combattere la paura.
Nel frattempo Marco aveva avvicinato una sedia ai mobiletti della cucina, e si era messo a cercare qualcosa in uno scaffale. Trovato! Era sceso giù con una tazza con dipinto un angioletto.
Andò in soggiorno, davanti alla porta finestra, e sistemò la tovaglietta sul pavimento spianandola per bene con le manine, disponendo al centro la tazza e un cucchiaino; poi andò a prendere un cartone di latte e dei biscotti. Versò il latte nella tazza e mise qualche biscotto sul piattino. Controllò che tutto fosse a posto. Sembrava soddisfatto del suo lavoro.
- Manca una cosa – Altro trambusto, proveniente ora dallo sgabuzzino.
Marco tornò con delle candele colorate. E cacciò via il gattino, che aveva seguito incuriosito i preparativi e ora stava rosicchiando soddisfatto un biscotto.
  • Mamma accendi, così si accorge che lo aspettiamo.
La mamma intuì le intenzioni del piccolo, testone e iperattivo.
- Marco, non è Natale! E' primavera, ai visto oggi che gli alberi sul viale sono già fioriti. - una fioritura precoce nella città deserta.
Non si sentiva di dirglielo. Di dirgli che Gesù Bambino non sarebbe venuto.
  • Lo so che non è Natale. E' la vigilia.
  • La vigilia?
  • La vigilia di un giorno bello. Deve venire un giorno bello, non importa se non è proprio Natale.
  • Ho capito. E cosa vuoi che porti Gesù Bambino?
  • Che tutti guariscano. E qualche gioco nuovo, questi ormai li conosco tutti a memoria.
    Ah dimenticavo, che non muoiano più bambini nel mare.
  • Ma ci vuole tempo per queste cose, come può Gesù Bambino fare tutto in un giorno...
Marco non amava essere contrariato. Con la fronte corrucciata continuò:
- e che porti skype alla nonna...
Parlando Marco si era accoccolato sul divano, e si stava appisolando.
- Voglio aspettarlo, ma ho tanto sonno. Svegliami quando arriva... non come l'altra volta che hai promesso e poi non mi hai chiamato...
La mamma aspettò che si addormentasse, poi lo prese in braccio per portarlo nel lettino. Si mise poi a raccogliere i giochi sparsi dovunque. Spense le candele e poi sbriciolò i biscotti, come ogni natale, per far credere che la colazione era stata apprezzata.
Vigilia... domani sarebbe stato uguale a oggi, e avrebbero inventato nuovi giochi. Ma le dispiaceva che Marco ricevesse questa delusione, e le dispiaceva anche che Gesù Bambino facesse una così brutta figura.. Ma magari avrebbe potuto spiegare skype alla nonna questo sì, impegnandosi... Dopotutto Marco sapeva bene che Gesù Bambino non porta mai tutti i doni.

25 marzo 2020

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