- Marco, cosa combini? Metti tutto sottosopra...
- Cerco lo strofinaccio rosso, quello con i disegni di natale. Eccolo...
- Ehi, giovanotto, ora rimetti a posto!
Non c'erano speranze di riavere la casa
in ordine. Costruzioni, giochi di società, pupazzi, cartoni colorati
ovunque... Scatoloni disegnati e ritagliati erano diventati
transformer. Una decina di confezioni di pasta erano state
sacrificate alla costruzione di un paese: casette e palazzi, la
chiesa con il campanile. La pasta era stata trasferita in sacchetti
di plastica, ammucchiati in un angolo della cucina.
Tutti espedienti per impegnare il
tempo, che non servivano per combattere la paura.
Nel frattempo Marco aveva avvicinato
una sedia ai mobiletti della cucina, e si era messo a cercare
qualcosa in uno scaffale. Trovato! Era sceso giù con una tazza con
dipinto un angioletto.
Andò in soggiorno, davanti alla porta
finestra, e sistemò la tovaglietta sul pavimento spianandola per
bene con le manine, disponendo al centro la tazza e un cucchiaino;
poi andò a prendere un cartone di latte e dei biscotti. Versò il
latte nella tazza e mise qualche biscotto sul piattino. Controllò
che tutto fosse a posto. Sembrava soddisfatto del suo lavoro.
- Manca una cosa – Altro trambusto,
proveniente ora dallo sgabuzzino.
Marco tornò con delle candele
colorate. E cacciò via il gattino, che aveva seguito incuriosito i
preparativi e ora stava rosicchiando soddisfatto un biscotto.
- Mamma accendi, così si accorge che lo aspettiamo.
La mamma intuì le intenzioni del
piccolo, testone e iperattivo.
- Marco, non è Natale! E' primavera,
ai visto oggi che gli alberi sul viale sono già fioriti. - una
fioritura precoce nella città deserta.
Non si sentiva di dirglielo. Di dirgli
che Gesù Bambino non sarebbe venuto.
- Lo so che non è Natale. E' la vigilia.
- La vigilia?
- La vigilia di un giorno bello. Deve venire un giorno bello, non importa se non è proprio Natale.
- Ho capito. E cosa vuoi che porti Gesù Bambino?
- Che tutti guariscano. E qualche gioco nuovo, questi ormai li conosco tutti a memoria.Ah dimenticavo, che non muoiano più bambini nel mare.
- Ma ci vuole tempo per queste cose, come può Gesù Bambino fare tutto in un giorno...
Marco non amava essere contrariato. Con
la fronte corrucciata continuò:
- e che porti skype alla nonna...
Parlando Marco si era accoccolato sul
divano, e si stava appisolando.
- Voglio aspettarlo, ma ho tanto sonno.
Svegliami quando arriva... non come l'altra volta che hai promesso e
poi non mi hai chiamato...
La mamma aspettò che si addormentasse,
poi lo prese in braccio per portarlo nel lettino. Si mise poi a
raccogliere i giochi sparsi dovunque. Spense le candele e poi
sbriciolò i biscotti, come ogni natale, per far credere che la
colazione era stata apprezzata.
Vigilia... domani sarebbe stato uguale
a oggi, e avrebbero inventato nuovi giochi. Ma le dispiaceva che
Marco ricevesse questa delusione, e le dispiaceva anche che Gesù
Bambino facesse una così brutta figura.. Ma magari avrebbe potuto
spiegare skype alla nonna questo sì, impegnandosi... Dopotutto Marco
sapeva bene che Gesù Bambino non porta mai tutti i doni.
25 marzo 2020
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