Correzioni
Cenerentola
Qui correggere è dura, rifacciamo tutto.
Sono qui seduta da due ore, e non succede nulla. Sono qui
col mio vestito di raso blu – mi sarebbe piaciuto rosa, ma il rosa l’aveva già
scelto lei, Cenerentola… è una da abito rosa. Sto tirando via forcine e nastri dai capelli,
che erano tutti arricciati, e ora penzolano sfatti. Non dovevo mettere il
mascara, ora cola giù sulle guance e si mescola al fondo tinta. Che fastidio
questo busto, che dovrebbe darmi una qualche forma. Sono stufa di stare qui
sola mentre lei, Cenerentola, danza
leggiadra con il principe, circondata dagli applausi dei nobili del regno.
Che si deve aspettare una sorellastra? La mamma – meglio
conosciuta come matrigna – ha fatto di tutto per farmi ben figurare: abito di
alta sartoria, trucco e permanente. Ma niente, nessuno mi nota, sembro essere
invisibile. Il vestito ora è tutto stropicciato, quello rosa di cenerentola è
ancora ben gonfio, senza una grinza: certo, non si è seduta un attimo. E tutti
la guardano, non solo per l’abito. Attira gli sguardi anche quando strofina i
pavimenti, vestita di stracci. Gli strappi lasciano scoperte le spalle morbide
e le lunghe gambe, le guance arrossate dallo sforzo e le labbra sempre
stupidamente volte al sorriso attirano gli sguardi. E quel suo atteggiamento
umile e rassegnato strappa il cuore ai visitatori. Io non sono bella, e neanche
lamentosa come lei, ma ci sarà un po’ di giustizia, avrò ben diritto anch’io ad
un posto nel mondo. Io, sorellastra. Ma chi l’avrà inventata questa orribile
parola… Poi anche lei è sorellastra… sorellastra della sorellastra…
Basta piangere, basta bere… Meglio andare, altrimenti mi
toccherà vedere la scena di lei che perde la scarpetta, e tutti si chiederanno
come trovare la leggiadra fanciulla… figuriamoci, chi porta mai scarpe di
cristallo in questo regno… Ecco, c’è già il cocchio a forma di zucca che
l’aspetta. Potrei farmi dare un passaggio. Ora mi do una pulita al viso,
asciugo le lacrime, e mi avvio… Dio mio,
come gira la testa…
Scusi…
Si scosti cameriere, no, non voglio più bere…
Scusi, non sono il cameriere…
Scostati comunque…
Scusi, volevo chiederle:
permette questo ballo?
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