Padre nostro che sei nei cieli
rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori
perdona la crudeltà e l'indifferenza e l'ignoranza
in cui abbiamo peccato verso i naufraghi
uomini donne e bambini.
Ma forse la nostra cattiveria è stata troppo grande,
i neonati in mare hanno chiuso i loro occhi e non hanno
aperto i nostri cuori,
abbiamo solo pensato che il nostro portafogli era in
pericolo,
ci avrebbero fatto pagare più tasse,
che quei bambini neri e sporchi non li volevamo vicino ai
nostri
e neanche li volevamo qui disperati a frugare
nell'immondizia, che brutta immagine davano della nostra società.
Ora temiamo per la nostra vita, per noi i nostri figli e i nostri genitori.
Che importa più di quei bambini.
E penso ora: che pochi vecchi scendevano dalle navi,
dov'erano quei nonni. Forse non c'erano, ci sono luoghi in cui vecchi non si
diventa.
A dire il vero temiamo anche per i nostri beni. Non si
lavora, e i risparmi si assottigliano. I portafogli non ce li aveva portati via
nessuno, o forse qualche volta è successo.
Signore perdonaci, non vorrai vendicarti del nostro odio?
Nessuno pensa più ad allontanare gli stranieri. Siamo troppo
concentrati sul nostro dolore...
Signore perdonaci, restituiscici quella parola difficile,
empatia, restituiscici l’umanità e la capacità di soffrire per gli altri, a noi
credenti e a noi non redenti. Perchè il tuo amore non conosce confini.
Amen.
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