venerdì 10 dicembre 2021

Correzioni: Il brutto anatroccolo

 

Stava ben accucciata, rattrappita, in quella scatola calda, liscia e tonda, ma un po' strettina in verità. Ed ecco che il contenitore iniziò a screpolarsi, e lei finalmente vide la luce: la luce, l’acqua verdeazzurra, i  pesci colorati guizzanti dentro e fuori, l’erba  le foglie e i fiori, e gli uccelli canterini. Meraviglia! Ed ecco intorno a lei splendidi esseri candidi danzanti, lucenti e eleganti, collo lungo e sinuoso, ali piumate ampie e setose come abiti da sera. Posso stare con voi, in mezzo a tanta bellezza?

I cigni si avvicinarono e la osservarono da capo a piedi. Scrollarono il capo, con espressione corrucciata. E in un attimo scivolarono via, seguendo il corso del fiume. 

Perché non mi volete? Perché non sono bella? Perché non sono come voi?

Cercò il suo guscio, per infilarsi dentro e tornare a dormire. Dov’era finito mai? Mentre scandagliava le acque si vide, vide la sua immagine riflessa. Un cigno nero. Si guardò intorno, ma non c'era nessun altro. Era proprio lei! Oh, un cigno signorile, raffinato, incantevole. Ma nero.

Quel mondo così bello e colorato non era per lei. Tornò a cercare il suo guscio. Si accorse che una rana gialloverde  si era avvicinata, e la osservava seduta su una pietra. Con il suo gracidare aveva convocato una trota argentata, un castoro e una biscia dal collare. Applaudirono tutti, con zampe e code, il bellissimo cigno nero. 




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