Il quadro raffigura una scena
dell’alluvione che colpì il paese nel 1878; si vedono i contadini che
convergono dalle campagne allagate verso una chiesetta che sarebbe diventata il
santuario; essendo essa situata in alto rispetto al circondario, rappresenta un
rifugio sicuro. Uno degli uomini attraversa le acque tenendo in alto un bambino
piccolo, ci sono un bue e un asino con i contadini, le donne portano dei
fagotti bianchi sulla testa, probabilmente biancheria. Coloro che sono già al
sicuro dinnanzi alla chiesa alzano le braccia al cielo, verso il punto in alto
a sinistra in cui è ritratta la madonna. Il tutto è dipinto con tratti ingenui,
probabilmente ad opera di un pittore
poco esperto.
E’ un giorno di novembre del 1994.
Mi sono trasferita da un paio di giorni nel mio paese di origine, nella casa
dei vecchi. L’alluvione ha reso inagibile la casa in cui vivo abitualmente.
Mancano l’acqua, il gas e il riscaldamento. In città le strade sono ricoperte
di una fanghiglia puzzolente, e si sente uscire dalle cantine odore di gasolio,
o di qualcosa di simile. Sono morte alcune persone, e molti sono rimasti senza
casa.
Passando davanti al santuario della madonnina ho sentito
oggi una specie di richiamo. Non è la fede che mi porta qui; sono credente, ma in
modo personale e poco ortodosso, e non vado quasi mai in chiesa. E’ piuttosto
il ricordo di un ex voto.
In chiesa incontro un prete, e
gli chiedo se c’è ancora quel quadro. Mi risponde affermativamente, e mi guida sin
qui. Inizia un discorso strano, inconsueto per un uomo di chiesa: “La natura è
grande nella bellezza e nella forza distruttiva...distrugge perché è viva, ma
una natura morta noi non la vorremmo. Ma che ne è del buon senso degli uomini:
costruire case proprio vicino al fiume...”
Non dice il prete quel che mi aspettavo. “L’alluvione
distrugge le cose, non quel che ci portiamo dentro. Non distrugge la nostra
vita”. Questo avrei voluto sentirgli dire.
Saluto, e mentre mi
avvio all’uscita intravedo un altro quadro, una madonna con il bambino... Che
non sia stata alla fine proprio questa immagine, una donna con il figlio, a
portarmi qui.
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